Viaggio nell’industria rumena delle sexcam

Viaggio nell’industria rumena delle sexcam

15 Aprile 2020 Non attivi Di Roberta

Il viaggio nell’industrua rumena delle sexcam, detto anche webcamming interattivo,  è il settore in più rapida crescita del business globale della pornografia. In Romania, migliaia di donne lavorano come “cam-girls” sia negli studi che a casa. Si tratta di un mercato 24 ore su 24, 7 giorni su 7, la maggior parte dei clienti si registra dal Nord America e dall’Europa occidentale.

Lo Studio 20 a Bucarest

Nel cuore di Bucarest, sul marciapiede all’esterno di un alto condominio, un gruppo di giovani donne fuma, parla e ride. È una scena irrilevante. Tranne che nella luce del sole mattutino, il loro trucco pesante, i loro tacchi altissimi e i loro abiti lucidi e rivelatori contrastano con il sensato abito estivo dei passanti.

All’interno dell’edificio, lo Studio 20 occupa il primo e il secondo piano. Quaranta stanze si aprono su corridoi bianchi e incontaminati, le cui pareti sono adornate da immagini di donne in stati di spogliarello glamour. Una porta chiusa significa affari. All’interno di quella stanza una donna è in diretta tramite webcam con clienti internazionali – e fintanto che è sola nella stanza, è del tutto legale. In questo mondo di relazioni virtuali e cybersex, chi sta davanti alla telecamera si chiama “modella” e gli uomini che guardano sono detti “membri”.

Lana lavora nella camera 8. È occupata da un letto circolare con cuscini. C’è un armadio che contiene alcuni dei suoi vestiti Il guardaroba di una camgirl deve infatti essere sempre perfetto. “Di solito preferisco i vestiti, la lingerie o la pelle”, dice.
In un angolo della stanza c’è un grande schermo per computer, una macchina fotografica costosa e, dietro, le luci dei fotografi professionisti. Decine di paia di occhi possono vedere Lana nella sua stanza online in tempo reale attraverso siti web dedicati agli adulti. Ma lei non guadagna nulla finché un membro non le chiede di “andare in privato” in una sessione di webcam individuale.

diventa camgirl

Lavorando otto ore al giorno, guadagna quasi 4.000 euro al mese – quasi 10 volte il salario medio rumeno. In qualità di datore di lavoro di Lana, lo Studio 20 guadagna anche 4.000 euro al mese dalle sue sessioni online. E in cima alla piramide di video chat per fare soldi, LiveJasmin – il sito di cam online che trasmette in streaming i contenuti di Studio 20 ed è responsabile della raccolta dei pagamenti dalle carte di credito dei clienti – prende il doppio: 8.000 euro.

LiveJasmin è il più grande sito internet che ospita cam al mondo. Tra i 35 e i 40 milioni di utenti lo visitano ogni giorno, e in ogni momento ci sono 2.000 modelle in diretta online. Non è difficile capire come l’industria delle web-cam, nel complesso, abbia generato circa 2-3 miliardi di dollari nel 2016.

Lana è una laureata che ha lavorato nel settore immobiliare fino a quando il crollo economico globale del 2008 ha fatto sprofondare la Romania nella crisi. È stato allora che ha iniziato a fare video-chat. Il suo primo giorno davanti alla telecamera è rimasto con lei.

“Ero da sola nella stanza, ma mi sembrava che ci fossero centinaia di persone intorno a me. E non riuscivo a stare al passo con quello che tutti dicevano nella chat di gruppo, e con quello che mi chiedevano. È stato abbastanza scioccante. Ma poi ho imparato ad essere perspicace e capire velocemente quale membro della chat fosse un potenziale cliente pagante ed a non perdere troppo tempo con tutti gli altri”

Che cosa cercano gli uomini in una chat privata?

Ci sono molti membri che cercano l’amore – vogliono proprio stabilire una connessione intima – alcuni vogliono che tu li chiami per nome in modo da abbattere ogni possibile barriera e sentirsi molto più intimi con te. La maggioranza comunque vuole conversare, parlare con una amica. Altri vogliono fare dei giochi ruolo nei quali la nudità e la masturbazione sono la parte più importante del rapporto.

Alcune volte può capitare che un cliente cerca di spingerti a fare cose che non ti vanno e devi essere brava a mettere subito in chiaro che sei tu a condurre il gioco. La cosa comunque fondamentale è tenere online sulla chat privata un cliente pagante per il maggior numero di minuti possibile.

“Hai 10 minuti per essere carina e sexy, e poi è meglio che tu abbia qualcosa di cui parlare perché altrimenti il membro non rimarrà”, dice Andra Chirnogeanu, PR manager di Studio 20.

Un gruppo di esperti al servizio delle camgirl

A questo scopo, lo Studio 20 impiega dei veri e propri tutor, uno psicologo e un insegnante di lingua inglese. La maggior parte dei clienti sono nordamericani ed europei, quindi è essenziale che le modelle possano comunicare con loro. Ma l’insegnante di inglese, Andrea, ha un mandato che va ben oltre le competenze linguistiche.
“Io insegno loro i feticismi – che cos’è un feticismo, perché una persona ne ha uno… Noi studiamo Freud e molta psicologia. E studiamo un libro di gesti perché le donne devono essere sensuali, intelligenti e belle”.

Anche la geografia è importante, sapere dove vivono i clienti con i quali chatti è importante perchè questo  non è solo un business del sesso, come alcuni pensano – le modelle devono parlare con un cliente come se fossero in una normale relazione online. Poter discutere di molti argomenti porta conforto ad entrambe le parti.

Studio 20 è il più grande franchising di webcam del mondo. Ha nove filiali in Romania, tra cui una che impiega “cam-boy” al servizio del mercato gay. Le altre filiali sono nella città colombiana di Cali, Budapest e Los Angeles.