Cosa ci insegna il film Camgirl
Cam Girl è un film del 2014 diretto da Mirca Viola, con un cast di attrici significativo ma soprattutto una trama interessante, perché legata proprio al mondo degli incontri hot dietro una web cam. La pellicola è ambientata a Torino e la protagonista è Alice, stagista presso un’azienda di marketing che si rende conto che la sua amica Rossella, diventando una camgirl guadagna molto di più di lei.
Così prende la decisione di aprire un sito di camgirl, coinvolgendo proprio la sua amica e altre 2 giovani donne. Per sviluppare al meglio il progetto la ragazza coinvolge Giovanni, un grafico e pubblicitario. I due creano una società per il sito e spendono parecchio denaro in pubblicità per farlo decollare.
Il successo non tarda ad arrivare e le ragazze vanno a vivere insieme per lavorare dal PC di casa. Tuttavia ben presto iniziano a cullarsi sui guadagni e svolgono sempre meno il loro ruolo di svago sessuale in cam. A questo punto il progetto finisce per arenarsi, anche a causa della scomparsa di una delle protagoniste, uccisa in un club in cui lavora da prostituta professionista. Così tutti i protagonisti riprendono le loro vite, ricordando a malincuore il periodo in cui tutto andava per il meglio.
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Al di là del finale amaro, questo film tratta di un business in grado di funzionare benissimo. Si tratta di un racconto cinematografico interessante che spiega quanto diventare camgirl sia redditizio, ma anche come sia conveniente appoggiarsi a siti specializzati in grado di garantire guadagni senza dover mettere soldi di tasca propria. I dati sul giro di affari delle camgirl lo confermano: fra 1 e 2 miliardi l’anno ed una clientela di circa 140.000 unità.
Si tratta dunque di un fenomeno in ascesa, come testimoniato anche dalla regista del film Mirca Viola, la quale sostiene che al giorno d’oggi con le difficoltà lavorative che incontrano le giovani, viene naturale comprendere questo tipo di scelta. Insomma, anche per la regista quello delle ragazze in cam rappresenta una possibilità per combattere la disoccupazione dilagante.
